Giuseppe Fava tra arte e impegno civile. Alla Galleria d’Arte Moderna la mostra per il centenario.
Nel giorno del centenario della nascita di Giuseppe Fava, giornalista, scrittore, drammaturgo e artista ucciso dalla mafia il 5 gennaio 1984, Catania rende omaggio alla sua figura poliedrica con la mostra “La cultura e il diavolo. L’arte di Giuseppe Fava tra impegno civile, politico e intellettuale”, ospitata alla GAM di via Castello Ursino 32.
L’esposizione, curata da Vittorio Ugo Vicari e promossa dalla Fondazione Giuseppe Fava insieme alla famiglia, con la collaborazione del Comune di Catania e il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti, resterà aperta fino al 6 gennaio 2026. Con trentacinque opere tra dipinti, incisioni e disegni, molte delle quali inedite, la mostra racconta aspetti meno conosciuti di Fava e il suo amore per la vita, la città, la gente comune e le tradizioni popolari.
Un percorso che parte dai primi lavori del 1933, realizzati quando aveva appena otto anni, fino alle opere create poche settimane prima della sua uccisione, restituendo l’immagine di un intellettuale capace di coniugare impegno civile e forza creativa.
La mostra è a ingresso libero, aperta dal lunedì al giovedì dalle ore 16 alle 20, venerdì e sabato dalle 16 alle 21. La mattina è riservata alle visite guidate per scuole e gruppi, su prenotazione (mostre@fondazionefava.it)
Nel giorno del centenario della nascita di Giuseppe Fava, giornalista, scrittore, drammaturgo e artista ucciso dalla mafia il 5 gennaio 1984, Catania rende omaggio alla sua figura poliedrica con la mostra “La cultura e il diavolo. L’arte di Giuseppe Fava tra impegno civile, politico e intellettuale”, ospitata alla GAM di via Castello Ursino 32.
L’esposizione, curata da Vittorio Ugo Vicari e promossa dalla Fondazione Giuseppe Fava insieme alla famiglia, con la collaborazione del Comune di Catania e il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti, resterà aperta fino al 6 gennaio 2026. Con trentacinque opere tra dipinti, incisioni e disegni, molte delle quali inedite, la mostra racconta aspetti meno conosciuti di Fava e il suo amore per la vita, la città, la gente comune e le tradizioni popolari.
Un percorso che parte dai primi lavori del 1933, realizzati quando aveva appena otto anni, fino alle opere create poche settimane prima della sua uccisione, restituendo l’immagine di un intellettuale capace di coniugare impegno civile e forza creativa.
La mostra è a ingresso libero, aperta dal lunedì al giovedì dalle ore 16 alle 20, venerdì e sabato dalle 16 alle 21. La mattina è riservata alle visite guidate per scuole e gruppi, su prenotazione (mostre@fondazionefava.it)